Il lago Titicaca è famoso per essere il lago navigabile più alto del mondo. Si trova sulle Ande tra Bolivia e Perù ad un’altitudine di 3.812 m.s.l.m. .
Ci sono però alcuni fatti curiosi sul lago Titicaca che non tutti sanno e che le guide turistiche spesso non dicono.
Vi proponiamo la nostra selezione delle 5 cose che forse non tutti sanno sul lago Titicaca.
1. Il vero significato del nome “Titicaca”
Da dove viene il nome Titicaca? Questo è forse il fatto più curioso.
Il nome Titicaca ha origine antiche. Infatti, il lago è stato abitato sin da prima dello sviluppo dell’impero Inca. I popoli Aymara e Quechua furono tra i primi a dare un nome a questa immensa distesa d’acqua dolce.
In lingua Aymara“Titi” significa puma. Questo perché guardando il lago dall’alto, i contorni delle sponde del Titicaca ricordano la sagoma di un puma. Sempre nel dialetto Aymara, “Caca” o “Kaka” si può tradurre come grigio.
Quindi il nome completo del lago Titicaca in lingua Aymara è Puma Grigio.

Vista panoramica del Lago Titicaca dalla Isla del Sol
2. La Trucha, piatto non proprio tipico
Da qualsiasi sponda visiterete il lago Titicaca, vi accorgerete subito che il piatto più gettonato è la Trucha (trota).
Questo piatto, a dir la verità molto buono e saporito, che oggi sembra essere “tipico” della regione ha in realtà origini piuttosto recenti e abbastanza controverse.
La Trucha infatti è stata introdotta nel lago Titicaca solo nel 1930 da M. C. James, un ufficiale americano del United States Fish and Wildlife. L’ufficiale ha voluto introdurre questa specie “aliena” per incrementare le risorse alimentari disponibili per la popolazione locale.
M. C. James prese spunto dalla ricerca condotta nel 1872 da una spedizione inglese. Gli scienziati che esaminarono il lago decisero che gli esemplari delle specie locali (circa 20 specie diverse) erano troppe piccole per sfamare la popolazione del lago.
L’introduzione della Trucha nel lago Titicaca ha ovviamente portato a grossi squilibri per la flora e per la fauna dell’intero lago. Essendo la trota nordamericana una specie invasiva, ha determinato l’estinzione o la messa a rischio delle specie native.

Trucha del lago Titicaca, specie introdotta nel 1930
3. Il centro spirituale dell’impero Inca
Nell’impero Inca ci sono stati due grandi poli. Cusco come capitale del maestoso impero e il lago Titicaca come centro spirituale.
Ma perché proprio il lago Titicaca come centro spirituale dell’impero?
Secondo la leggenda, dopo un impressionante diluvio che sommerse la Terra, il dio Viracocha riemerse proprio da questo immenso lago. Qui Viracocha creò il dio del Sole Inti, la dea della Luna Mama Killa e le stelle.
Inti e Mama Killa hanno generato a loro volta Manco Capac e Mama Uqllu dando inizio alla stirpe degli Inca.

Scorcio del Palazzo dell’Inca, Isla del Sol, Titicaca
4. Islas flotantes, gli Uros si sono estinti
Tutte le guide turistiche e i tour operator della Bolivia del Perù vendono almeno un tour sulle famose “isole flottanti” nella parte nord del lago Titicaca.
Queste isole, spesso chiamate Isole flottanti degli Uros, sono delle vere e proprie isolette costruite dal popolo degli Uros in mezzo al lago e fatte con la totora. La totora è una pianta acquatica tipica del lago, molto leggera ma resistentissima.
Ma perché costruire isole intere in mezzo ad un lago? Gli Uros hanno abitato il lago Titicaca in tempi remoti. Molto pacifici per natura, furono costretti a rifugiarsi lontano a causa dei rapporti difficili con i vicini Inca.
Nonostante si possano visitare le Islas Flotantes e si possano incontrare “indigeni” che vi vivono, il viaggiatore attento deve sapere che gli Uros non esistono più. Proprio così, gli ultimi rappresentanti di questo popolo sono morti almeno 40 anni fa!
Quindi le Isole Flottanti meritano una visita per ammirare con i vostri occhi queste fantastiche e antichissime opere di ingegneria. Ma non fatevi ingannare dalle agenzie turistiche, le persone che incontrerete con sono Uros.

Isole Flottanti degli Uros, credit to Sandro Ayalo (@sandro9tr | unsplash)
5. In giro per il mondo su barche fatte di totora
Oltre a costruire delle isole galleggianti, le popolazioni del lago Titicaca hanno saputo sfruttare la totora anche per costruire incredibili imbarcazioni. Queste barche sono state utilizzate anche per compiere incredibili viaggi intorno al mondo!
Leggere ma robuste, le barche di totora si prestano alla navigazione sul lago e in mare aperto.
Tra tutte le imprese nautiche compiute fino ad oggi sulle barche di totora, la più famosa è forse quella dello statunitense Phil Buck.
Phil Buck ha creato il progetto Viracocha, in onore al dio Inca sorto proprio dal lago Titicaca. La serie di spedizioni compiuta dall’esploratore americano ha l’obiettivo di dimostrare che le antiche popolazioni del Sud America siano entrate in contatto con diverse popolazioni asiatiche. Gli antichi abitanti del Sud America avrebbero navigato in mare nell’Oceano Pacifico con barche simili a quelle utilizzate da Buck.

Maximo Catari, costruttore delle barche di totora
La spedizione Viracocha ha avuto 3 diverse fasi:
- Viracocha I (2000): Buck ha navigato per 4.000 km tra Sud America e Isola di Pasqua in 44 giorni
- Viracocha II (2003): Buck la sua squadra hanno tentato di raggiungere l’Australia dal Sud America ma un problema al lancio della spedizione li ha costretti a rinunciare
- Viracocha III (2019): Buck ha ritentato l’impresa – tutt’ora in corso – di raggiungere l’Australia
Se volete seguire l’avventura del team Viracocha III, potete farlo tramite Facebook o con una mappa in tempo reale.
5.1 Il costruttore di barche
A pochi chilometri da Copacabana, sulla strada per La Paz, vive tutt’ora la persona che ha reso possibile tutto questo, ma questa è un’altra storia.
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